I libri letti nel 2016

Come di consueto, ecco la lista dei libri letti durante quest’anno…

🙂

Per sempre tuo, Daniel Glattauer

Dante, Enrico Malato (da terminare)

Il libro del domani, Cecelia Ahern

Follia, Patrick McGrath

Io sono di legno, Giulia Carcasi

Giacomo Leopardi, DiVersi (da terminare)

Più bella di così, Maria Daniela Raineri

Il Bar Celestiale, Tom Youngholm

L’amore a due passi, Catena Fiorello

La ragazza di fronte, Margherita Oggero

Ungaretti, DiVersi

Ungaretti, Antonio Saccone (da terminare)

La felicità delle piccole cose, Caroline Vermalle

Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, Valentina Perrone

Il Piccolo Principe, Antoine De Saint Exupéry

Un giorno perfetto, Melania G. Mazzucco

Sulle orme della sclerosi multipla, Maria De Giovanni

Quattro sbarre nell’anima, Massimiliano Cassone

Una sera a Parigi, Nicolas Barreau

A cuore aperto, Riccardo Cesano

La somma dei giorni, Isabel Allende

Com’eravamo, Salvatore Sisinni

Tutto ciò che sappiamo dell’amore, Colleen Hoover

Di Contrabbando, Ennio Ciotta

La ricetta del vero amore, Nicolas Barreau

Le ho mai raccontato del vento del Nord, Daniel Glattauer

L’amore non si arrende, Sidney Sheldon

Ma le stelle quante sono, Giulia Carcasi

Il Brigante, Giuseppe Berto

 

Libri, a tu per tu con Maria De Giovanni, autrice di “Sulle orme della sclerosi multipla”

Nella Prefazione di “Sulle orme della sclerosi multipla” (Graus Editore) il regista Edoardo Winspeare scrive che ha “cuore e testa” e di certo proprio questo ha permesso all’autrice Maria De Giovanni di trattare una tematica così forte, e al tempo stesso personale, su due piani, quello medico-scientifico e quello umano ed emotivo.

Con la scrittura ha viaggiato verso due direzioni, ben amalgamandole in un risultato finale tutto da leggere. Come lei stessa ci racconta in questa intervista.

Continua a leggere QUI 

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Libri, a tu per tu con Riccardo Cesano

Riccardo Cesano, classe ’88, vive a Lecce. Fin da piccolo ha manifestato un grande amore per la scrittura, spesso citando le frasi dei grandi cantautori, tra i quali Fabrizio De André.

Ha conseguito la laurea nel 2012 con una tesi in Pedagogia della comunicazione, dal titolo “Narcisismo digitale e collettivo, la dinamica narcisistica al tempo dei social network”. Su Facebook cura la pagina “Culturaaccessibile”. Riccardo, portatore di handicap, ha voluto trattare la tematica della disabilità nell’opera prima “A cuore aperto”. E ce ne parla in questa intervista…

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A tu per tu con Catena Fiorello

Ciao 🙂

Lo scorso 6 maggio ho avuto il piacere di incontrare e conoscere Catena Fiorello (simpaticissima e molto disponibile) in occasione della presentazione del suo ultimo romanzo L’amore a due passi presso la Libreria Palmieri di Lecce.

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Le ho fatto qualche domanda per un’intervista apparsa sul corrente numero di Totem Giornale.

Vi lascio qui qualche foto!

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Ovviamente non vedo l’ora di leggere L’amore a due passi, anche in vista di una nuova presentazione che si terrà in Salento in estate…

Senza dubbio, il Salento, la stagione estiva, e tanto altro ancora (in primis l’amore!) sono al centro di questo lavoro letterario, tutto da leggere…magari in riva al mare! 

 

Foto di Giuseppe Bello Roma

A tu per tu con Miriam Spizzichino, scrittrice e blogger

Il blog ospita Miriam Spizzichino, una collega davvero in gamba!

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Classe ’93, Miriam è di Roma. E’ cresciuta con i sani principi dell’ebraismo, religione praticata da tutta la sua famiglia. Durante gli anni di liceo, nonostante il suo indirizzo fosse “Servizi Sociali”, ha dimostrato più ‘amore’ per la Letteratura anziché per la Psicologia. La sua professoressa dell’epoca l’ha avvicinata molto alla scrittura, mentre per quanto riguarda la lettura è sempre stata una divoratrice di libri.

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Una volta diplomata la sua scelta universitaria è stata Scienze della Comunicazione. Da lì ha avuto inizio un percorso in salita, ma pur sempre bellissimo, per pubblicare il suo primo libro “Le malattie del nostro mondo” e per attuare diverse collaborazioni con testate giornalistiche. “Ad oggi posso dire con molta gioia di aver pubblicato 3 libri e di essere in procinto di diventare Giornalista Pubblicista con numerosi articoli alle spalle di varia natura, soprattutto Moda. Ho un Blog divenuto famoso con all’incirca 25mila visualizzazioni mensili: Rebel Fashion Blog. Ho solo 22 anni e ho ancora molto da imparare… Ma sono fiera dei miei piccoli grandi traguardi!” mi dice.

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Curiose e curiosi di conoscerla meglio?

Ecco la nostra chiacchierata…

Tre aggettivi per descrivere la tua personalità.

Solare, determinata… Ma estremamente cocciuta e rompiscatole!

Ti muovi, scrivendo, nel campo della comunicazione (digitale e non), del giornalismo e della letteratura. Quale campo ami di più? E, ognuno di essi, cosa ti dà a livello personale e di crescita professionale?

Amo il campo del giornalismo, ma anche quello della letteratura. Sono due passioni che vanno di pari passo che mi permettono di descrivere il mondo per come lo vedo, senza influenze esterne. Non si smette mai di imparare, è una crescita e una sfida continua e al giorno d’oggi non è un percorso facile… Ma quando poi raccogli ciò che hai seminato ti rendi conto che non cambieresti il tuo lavoro con nessun altro al mondo!

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Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in cantiere delle nuove collaborazioni giornalistiche? Al momento per quali testate scrivi?

I miei progetti futuri sono veramente tanti! Ho in cantiere una nuova collaborazione giornalistica con una nuova rivista sul territorio romano, sto organizzando un fanmeet a Roma viste le numerose richieste di persone che vogliono conoscermi e… Sto continuando a scrivere il mio quarto libro! Al momento scrivo per Shalom, Lusso Style, Uomo&Manager, Nove Mesi e Primi Anni.

Tornando al blog, ti definiresti una fashion blogger? E perché gli utenti della rete dovrebbero seguire il tuo spazio? Cosa ha di particolare?

Diciamo che mi definisco una Fashion Blogger fuori dal comune! Penso che gli utenti debbano seguire il mio spazio proprio perché è diverso dagli altri Fashion Blog. Si parla di tutto, anche dei miei pensieri che spesso creano delle discussioni tra utenti molto costruttive! Un pregio del mio Blog è che faccio vivere a tutti i miei seguaci anche il backstage e tutta la preparazione che c’è dietro a un servizio fotografico!

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Oltre che lavorare e coltivare varie passioni, ti dedichi allo studio. Come fai a coordinare il tutto? Non sarà semplice…

La mattina lavoro e il pomeriggio studio. La sera sono distrutta, ma cerco di ricavare del tempo libero per il mio fidanzato. Il weekend è di assoluto riposo, a meno che non ci sia qualche urgenza lavorativa… O a meno che non abbia qualche esame importante di mezzo!

Sei innamorata? Raccontaci di Miriam & l’Amore…

Io sono innamorata dell’amore e quando vivo un rapporto con un’altra persona tendo a dare tutta me stessa. Ciò mi ha portato anche ad avere le mie sofferenze, ma ne sono sempre uscita più forte di prima. Al momento sono fidanzata da quasi tre anni con Michael e stiamo “lavorando” per creare il nostro futuro insieme, la nostra famiglia, il nostro “lieto fine”. Come nelle migliori delle fiabe!

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Abbiamo parlato di progetti futuri…ma anche i sogni hanno la loro importanza. Miriam cosa sogna?

Sogno di realizzare tutti i miei obiettivi, anche quelli più piccoli. Spero di poter attuare tante altre collaborazioni dopo la mia laurea (avendo più tempo a disposizione), ma soprattutto sogno la mia vita insieme a Michael e il nostro futuro insieme. Solitamente ci si domanda “come ti vedi tra 10 anni?” e io voglio vedermi sposata, con due figli e con un bel lavoro in ufficio!

Chiudiamo con qualche consiglio per chi volesse cimentarsi, proprio come te, con la scrittura in più ambiti. Cosa sentiresti di dire?

Mi sento di dire a tutti voi di buttarvi, inseguire i vostri sogni e crederci fermamente! Ma soprattutto fate tanta pratica e vedrete che i risultati arriveranno. Grazie mille a te e a tutta la redazione di Style.it per la bellissima intervista… Un abbraccio ai lettori!

 

Grazie a te Miriam per la disponibilità 🙂

I libri letti nel 2015

Ciao 🙂

Ecco la lista dei libri che ho letto nel corso del 2015 (alcuni li avevo iniziati a fine 2014):

Gli angeli non vanno mai in fuorigioco, Fabio Caressa

Col corpo capisco, David Grossman

Per questo ho vissuto, Sami Modiano

Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci, Oriana Fallaci

Uomini miei, Alda Merini

Un giorno, David Nicholls

Ciascuno è perfetto, Raffaele Morelli

Il mio mare ha l’acqua dolce, Monica Priore

Voglio diventare ricca, Elisa Albano

La camera azzurra, George Simenon

Le “malattie” del nostro mondo, Miriam Spizzichino

Per dieci minuti, Chiara Gamberale

Favole al telefono, Gianni Rodari

Tentazioni, Argeta Brozi

Non ti muovere, Margaret Mazzantini

Il diavolo veste la 40, Valerie Frankel

La lettera d’amore,  Cathleen Schine

– Quando il calcio diventa amore, Gaetano Camillo

Le parole che non ti ho detto, Nicholas Sparks

Natale da Chanel, Daniela Farnese

Una mutevole verità, Gianrico Carofiglio

 

‘Natale da Chanel’ regala un nuovo smalto rosso TNS

A Natale un nuovo Rosso è in arrivo per te!

Una scrittrice da 200.000 copie, una storia d’amore in tre volumi (pubblicati da Newton Compton) e un accento rosso d’amore. Ecco a voi Rosso Dania, lo smalto TNS limited edition scelto dall’autrice di Natale da Chanel!

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Quando uscì il primo volume, nel 2012, Via Chanel N°5 stupì per l’enorme successo di pubblico: più di 100.000 copie vendute in poche settimane e migliaia di fan sui social, innamoratissime della protagonista – Rebecca – e della storia d’amore rocambolesca che la porterà a cambiare città e reinventarsi la vita. Unica certezza: l’amicizia e la passione per la Signora della moda per eccellenza, simbolo insieme di femminilità, bellezza e stile.

La storia di Rebecca proseguirà lungo una serie di romanzi che saranno subito best seller: I Love Chanel, Tutta colpa di Chanel e – adesso  – Natale da Chanel (tutti pubblicati da Newton Compton Editori), in cui la protagonista – tra mille vicissitudini e seguendo alla lettera lo stile e gli aforismi di Madamoiselle – riuscirà sempre a vincere contro il destino avverso.

Quella che Daniela Farnese racconta nei suoi libri è una nuova idea di femminilità: elegante, raffinata e brillante, allo stesso tempo ironica, graffiante e forte. Proprio a questo ideale di donna TNS dedica Rosso Dania: scelto dall’autrice tra infinite tonalità, in esclusiva per le sue lettrici, lo smalto che porta il suo nome è “Intenso e deciso, come Rebecca, la protagonista del mio romanzo; uno smalto ricco di femminilità, raffinato e glamour come gli accessori che Rebecca ama indossare nel libro”.

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DAL 12 NOVEMBRE tutte le lettrici e i lettori che acquisteranno Natale da Chanel in libreria riceveranno in omaggio uno smalto Rosso Dania, per celebrare con un tocco di eleganza in più il nuovo capitolo della storia d’amore più elegante degli ultimi anni. Un dettaglio di stile firmato TNS Cosmetics by Tecniwork (l’operazione sarà possibile fino a esaurimento scorte).

In collaborazione con Newton Compton Editori, l’operazione sarà attiva fino a esaurimento scorte. 

Mithraglia, l’autore ‘misterioso’ che adora Bukowski

Ciao 🙂

Oggi il blog ospita un autore alquanto ‘misterioso’. La sua ultima opera s’intitola ‘Non ti meriti niente‘ e lui è Mithraglia.

Ho avuto modo di porgli qualche domanda per conoscere meglio lui e la sua poesia…curiose/i? Continuate a leggere, con l’intervista che segue scoprirete qualcosa in più…

 

Cosa significa oggigiorno fare poesia e pubblicare? Senz’altro opere come la tua, e in generale le raccolte poetiche o di pensieri, si rivolgono a un pubblico ristretto…

Si certo. Ovviamente l’esigenza di scrivere nasce così, senza un perché. Lo si fa perché si sente. Ogni volta sento scoppiarmi dentro ogni singola parola, frase e senso. Divampa in un secondo, senza un secondo fine, solo per essere immortalato. Poi come step successivo bisogna raccogliere il materiale e infine pubblicarlo. Questo è un altro tipo di lavoro che richiede più concentrazione e razionalità. Se mi rivolgo ad un pubblico ristretto? Non penso… ho avuto piacevoli sorprese nello scoprire che in realtà il mio pensiero (un po’ nichilista se vogliamo) è il pensiero di molti.

Cosa ispira la tua scrittura e, nello specifico, cosa ha ispirato ‘Non ti meriti niente’?

Domanda difficile. L’ispirazione è nella vita di tutti i giorni, però non avviene tutti i giorni. In alcune giornate la vita non mi dà niente, in altre non do io niente a lei e mi barrico in casa. Quindi si erge un muro tra di noi e si sa, in prossimità dei muri, nasce sempre erbaccia. “Non ti meriti niente” parla di un me di qualche anno fa: un me arrogante, spocchioso, violento… quello che appunto non meritava niente. Con il senno di poi ti rivedi in molte persone che sono come eri te (arroganti, spocchiosi, violenti) e non puoi non dirgli: non vi meritate niente.

Sei un autore avvolto dal mistero. Da cosa deriva tale scelta?

Scelte commerciali (ride). Non essendo una bella donna, ma un brutto e sporco uomo non potevo far altro se non avvolgermi nell’ombra (ride ancora).

Quali sono i tuoi autori preferiti? C’è poi un loro libro che ti ha ‘cambiato’ la vita?

La mia vita è stata cambiata da ‘Così parlò Zarathustra’ di Nietzsche. Il mio tipo di scrittura da ‘Il pasto nudo’ di Burroughs. Adoro Bukowski, le avanguardie futuriste…Avrò letto sei volte ‘Il Maestro e Margherita’.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto terminando di scrivere un libro di racconti incentrati sull’amore. E’ una prova un po’ particolare perché parlare d’amore è così difficile… più difficile che viverlo. Comunque sono una serie di storie ambientate in contesti criminali (tipo la Manson Family). Vi lascio con un’anticipazione:

“Oggi al sesto giorno tengo questa lingua in un vasetto di cristallo, messa a mollo nell’acqua santa, la mantengo abbastanza fredda con dei cubetti di ghiaccio. E’ un souvenir e quando tornerai qui da me, domani, ti farò raccontare da lei di quanto il mondo non abbia senso. Io sarò troppo stanco per farlo.”

Come acquistare “Non ti meriti niente”? Potete acquistare la versione E-book qui: http://www.amazon.it/gp/product/B00UO9LVDM?%2AVersion%2A=1&%2Aentries%2A=0

Mentre per il Cartaceo visitate il sito: www.mithraglia.com

 

Libri – ‘Le “malattie” del nostro mondo’ di Miriam Spizzichino

Ciao 🙂

Come sapete amo tantissimo leggere…i libri che adoro di più sono sentimentali, ma anche psicologici, ossia letture che invitano a riflettere. Con l’ultimo libro ho avuto il piacere di leggere e scoprire un testo che mi ha colpito molto: si tratta di una raccolta di racconti, pubblicata da youcanprint nel dicembre 2013 (82 pagine, prezzo di copertina euro 10,00 – ebook 2,99) frutto della passione di Miriam Spizzichino. Il suo titolo, denso di significato, è ‘Le “malattie” del nostro mondo‘.

Ecco come si presenta l’autrice:

sono nata il 15 Dicembre del 1993 nella città eterna, la città dei sette colli: Roma. Ho sempre avuto una forte sensibilità per tutte quelle persone che, per la loro “diversità” o “fragilità”, vengono emarginate dal mondo sociale. Decido, quindi, di intraprendere un percorso scolastico, ricco di soddisfazioni, che mi ha portato a prendere la qualifica di ”Operatore dei Servizi Sociali” e il diploma come “Tecnico dei Servizi Sociali”, conseguite presso l’Istituto “V. Gioberti” di Roma. La passione per la scrittura è sempre stata presente nella mia vita, ma non pensavo che potesse diventare un lavoro. Durante gli ultimi anni di liceo, ho avuto modo, grazie alla mia professoressa di Italiano e Storia, di rendere concreti dei miei progetti come gli eventi per la giornata della memoria e degli articoli inerenti per il blog dell’istituto. Queste esperienze mi avevano lasciato la voglia di raccontare il mondo che vedevo e come lo vedevo. Nasce così la mia aspirazione a diventare scrittrice e a buttar giù le prime pagine del libro “Le malattie del nostro mondo”. Attualmente sono iscritta al terzo anno di “Scienze della Comunicazione” presso l’Università di RomaTre e, nel frattempo, ho pubblicato un e-book gratuito, “Racconti di me”, e a fine aprile è uscito il saggio “Diversamente Uguali” in e-book. Tanti i progetti futuri e la voglia di fare che, a quanto pare, non mi manca mai… Sono un vulcano di idee!


Come nasce questa raccolta che tocca tematiche importanti? Miriam lo spiega così:

Il mio libro nasce dalla voglia di raccontare alcuni problemi che continuano ad esistere nella nostra società. Problemi molto spesso ignorati, ma purtroppo esistenti e sentiti dalla maggior parte della popolazione. Problemi che potrebbero riguardare qualsiasi persona accanto a noi: un amico, un parente, un collega. Problemi che portano all’esasperazione e infine, nei casi più rilevanti, al suicidio. Se ne sente parlare spesso al telegiornale o sui quotidiani locali, ma nessuno fa mai qualcosa concretamente. Una volta passata la notizia, scompare anche il velo di indignazione e si ritorna alla vita di prima. Vergognoso! I destinatari del libro sono: Giovani e adulti. I giovani perché sono il nostro futuro e spero che questo libro possa servirgli da “monito”. Noi non siamo quello che la società ci impone di essere. Gli adulti perché, secondo me, anche i più grandi sono ancora in tempo per rimediare. Basterebbe tagliare alla radice il problema. Sarà che vengo da una scuola con indirizzo per i “Servizi Sociali”, ma ho sempre optato per il rispetto reciproco al di là di una qualsiasi diversità. Non mi sono mai presa gioco di un portatore di handicap, non ho mai urlato insulti ad un ragazzo gay. Invece ci sono persone che lo fanno e considerano tutto questo “normalità”. Tra gli adolescenti, un fenomeno molto diffuso è quello del bullismo, piaga che molto spesso sfocia nel suicidio della vittima e nelle lacrime ipocrite del carnefice. Io vorrei porre fine a tutto questo e il mio esordio letterario vuole essere un piccolo contributo per spingere alla riflessione attraverso dei racconti brevi.

Sinossi:

otto storie vissute nel silenzio. Otto malattie da cui il mondo ancora non riesce a guarire. Disturbi alimentari, discriminazione razziale, violenza sulle donne, l’incomunicabilità, l’autolesionismo, la solitudine, il bullismo e la lesbofobia. Racconti brevi per riflettere. E noi siamo ancora in tempo per rimediare?


Parto proprio dalla domanda presente nella sinossi per esprimere il mio pensiero in merito a questo libro. Noi siamo ancora in tempo per rimediare? Senza dubbio i racconti presenti in ‘Le “malattie” del nostro mondo’ invitano alla riflessione su ciò che affligge i tempi moderni e che coinvolge giovani e meno giovani.

Offre svariati spunti di discussione interiore spinti grazie alla genuinità delle considerazioni rabbiose, sofferte, lievi, dolci, che escono dalla bocca dei protagonisti dei racconti. Ogni racconto ha al centro un uomo o una donna pronti a mettersi a nudo, attraverso la descrizione di emozioni, sentimenti, valori, stati d’animo, rapporti con gli altri. Amici, fidanzati e genitori fungono da contorno, ora attivi, ora passivi, di un Io che cerca, in tutti i modi, di farsi notare e, soprattutto, capire e apprezzare per quello che è, dentro.

Credo che letture di questo tipo aiutino a riflettere sul mondo, sull’umanità, sugli altri, certo, ma prima di tutto su noi stessi. Nei racconti di Miriam è facile ritrovare le fragilità, le debolezze e i dubbi di ognuno di noi, così come risulta semplice rivedere nei personaggi la nostra stessa voglia di riscatto. Perché in fondo tutti abbiamo alti e bassi, abbiamo il desiderio di farci comprendere e non solo di comprendere gli altri. Tutti abbiamo la necessità di uscire fuori dal guscio e dire come stanno realmente le cose, nel bene e nel male. E, per chi scrive, questo passaggio dal dentro al fuori avviene mediante il mezzo della scritture, fruttuoso intermediario.

Vi consiglio quest’opera giovane, come la sua autrice, ricca di occasioni: per riflettere, pensare, rispecchiarsi, ‘arrabbiarsi’, acquisire consapevolezza e guardare il nostro mondo in maniera diversa, sapendo che determinate “malattie” sono forti, ben radicate, solide, ma possono essere spazzate via un giorno e quel giorno potrebbe essere oggi, partendo da noi.

 

Link acquisto:

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Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=gDm7mhpgCjM

Contatti dell’autrice:mispizzi@gmail.comhttps://www.facebook.com/miriamspizzichinopage – @Miriam_Spiz

 

Intervista a Jessica Brody, autrice di Violet

Quando il volo 121 della Freedom Airlines precipita nell’oceano Pacifico, nessuno si aspetta che ci siano dei superstiti. Così, la notizia di una ragazza ritrovata a galleggiare tra i rottami dell’aereo, praticamente illesa, fa il giro del mondo. Nessuno sa spiegarsi come possa essere sopravvissuta… tantomeno lei. La sua mente è una tabula rasa: non ricorda il proprio nome né nessun avvenimento della sua vita, e non sa spiegare cosa ci facesse su quel volo. Le sue impronte digitali e il suo DNA non si trovano in alcun database, nessuno ha denunciato la sua scomparsa.
Intrappolata in un mondo che non riconosce, con delle abilità che non è in grado di comprendere e ossessionata da una minaccia che è solo un’eco nella sua testa, la ragazza misteriosa si sforza di rimettere insieme i pezzi del proprio passato e scoprire chi è veramente. Ma a ogni indizio seguono nuove domande, e lei non ha abbastanza tempo per trovare le risposte. La sua unica speranza è un ragazzo affascinante, che sostiene di conoscerla da prima dell’incidente e di averla aiutata a fuggire da un esperimento top secret. Ma lei di chi può fidarsi davvero?

Quella che avete appena letto è la sinossi di Violet di Jessica Brody, testo pubblicato in Italia da Fanucci Editore.

L’autrice, ospite al Salone del Libro di Torino, ha risposto alle domande di fan e blogger…c’è anche un mio quesito!

Vi riporto l’intervista a Jessica Brody! Leggetela per conoscere meglio lei e la sua fantastica opera…presto ci saranno delle sorprese per voi! Continuate a seguirmi…

Jessica, parlaci di “Violet”. Come hai avuto l’idea? Da cosa sei stata ispirata?

Nel 2009 ho letto la notizia di una ragazza sopravvissuta a un incidente aereo, aveva 14 anni, tutti gli altri passeggeri morirono e lei fu l’unica sopravvissuta. È stato un evento grave, strano; non esiste alcuna spiegazione su come sia stata l’unica sopravvissuta se non un miracolo. Mi sono posta delle domande come, per esempio, cosa è accaduto alla sua memoria in un momento simile? Era in grado di ricordare il proprio nome o qualche altra cosa? Cosa sarebbe accaduto se il suo nome non fosse comparso sulla lista passeggeri e le sue impronte digitali non fossero state registrate? Mi sono anche chiesta cosa sarebbe successo se lei avesse avuto dei poteri sovrumani. La domanda più importante è stata: qual è la vera ragione per cui è sopravvissuta all’incidente? Queste sono le domande che mi hanno spinta a scrivere il libro.

C’è una ragione precisa dietro la scelta di una protagonista femminile?

Ci sono due ragioni per le quali ho scelto una protagonista femminile. La prima, la più importante, è che io amo leggere storie di giovani donne dal carattere forte. Per questo motivo ho creato il personaggio di una ragazza superiore ma, allo stesso tempo, fragile. Il secondo motivo è che, da donna, questa scelta mi ha permesso di interfacciarmi al meglio con il personaggio. Penso anche che ci siano molti libri con protagonisti maschili e che sia ora di dare voce a più personaggi femminili.

Se potessi entrare nel tuo libro, quale personaggio ti piacerebbe incontrare?

Credo che mi piacerebbe incontrare Cody, il fratello adottivo. Credo che sia un personaggio molto divertente e con una grande personalità.

Hai un qualche particolare oggetto che ti ha tenuto compagnia durante la stesura del libro?

Sono stata a Disney World e ho comprato un tazza da tè. Sono una sognatrice e mi piace fantasticare sulle cose: la chiamo “la mia tazza magica” e ho convinto me stessa che in qualsiasi momento io beva caffè o tè da quella tazza è come se bevessi un succo magico. Ogni giorno mi siedo, sorseggio e aspetto l’ispirazione per scrivere.

Quali canzoni ascoltavi durante la stesura del libro?

Non ricordo con precisione, comunque eccone alcune: Save me di Eminem, A Thousand Years di Christina Perri, Treacherous di Taylor Swift.

Se ti venisse chiesto di salvare un ricordo, prima che la tua memoria venga cancellata, quale salveresti?

Nel libro Seraphina non ricorda la propria identità e cerca di ricordare. Alla fine credo che se la tua memoria viene cancellata, o la perdi, sarà sempre una voce vera, la tua, dentro di te. E in quella bisogna sempre credere.

In questo periodo le trilogie vanno di moda. Il primo libro finisce sempre con un colpo di scena irrisolto, mentre tu hai deciso di scrivere un finale del primo libro soddisfacente. Perché questa scelta?

È una domanda molto interessante. L’idea di concludere un romanzo con un colpo di scena finale che si collega a un secondo libro è utile e affascinante ma, dopo averci pensato, ho deciso di dare una conclusione alla storia, di dare a chi legge la soddisfazione che merita. Mi rende molto felice sentire che i lettori hanno apprezzato questa scelta.

Cosa pensi si dovrebbe fare per avvicinare nuovi lettori ai libri e in special modo ai tuoi romanzi?

Mentre crescevo, durante l’adolescenza, non ero una grande lettrice, ho iniziato a leggere molti libri intorno ai 20 anni. Per me è molto importante scrivere libri e renderli leggibili sia per le persone a cui piace molto leggere sia alle persone che non leggono molto. Per fare ciò ho costruito ogni personaggio con una evoluzione veloce , ogni personaggio ha una sua piccola auto-conclusione o qualcosa che fa capire che la sua storia continuerà. Le persone che leggono il mio libro lo fanno come se vedessero un film, quindi ho voluto scrivere tenendo un ritmo veloce. Penso che ogni tipologia di libro potrebbe avere appeal presso lettori meno “forti” se si tenesse un ritmo alto della narrazione, così da essere percepito più come un film che come un libro.

Violet è intrappolata in un mondo che non riconosce. Pensi che oggi siamo nella stessa condizione? Quali sono le ragioni di questo “comune disagio”?

Credo che Violet si senta intrappolata così come si sentono i ragazzi, maschi e femmine, che attraversano l’età dell’adolescenza. Violet Serafino non è consapevole delle sue potenzialità, in realtà lei è forte più di chiunque altro. Penso che i ragazzi e le ragazze di quest’età non si assentano mai “abbastanza” in ogni tipo di situazione. Quindi in un certo senso si, credo che questa storia sia anche una metafora dei nostri tempi.

Il tuo libro è stato opzionato per il cinema, hai paura che la tua storia verrà travisata?

Non ho paura che la storia possa essere travisato, perché un libro è una cosa diversa da un film. A volte cambiare qualcosa per adattare un libro al film può essere buono, a volte no. Ma credo che sia interessante spendere del tempo a lavorare su questo tipo di trasposizione, posso imparare molto dal mondo del cinema. In ogni caso, qualunque sia l’esito cinematografico, ciò di cui sono certa e mi rende tranquilla è il fatto che il libro non cambierà, rimarrà lo stesso anche se il film sarà terribile (ma non penso), il libro è ancora quello che le persone hanno letto. Una volta visto il film si può sempre tornare al libro, leggerlo e rileggerlo.

Sei coinvolta in qualche modo nella sceneggiatura?

Sono coinvolta nel senso che leggerò la sceneggiatura quando sarà finita, potrò porre questioni e proporre cambiamenti, se lo riterrò necessario. Questo è un processo molto delicato e le persone che stanno lavorando alla trasposizione sono persone che lavorano nel settore cinematografico da molto tempo, quindi aspetto di vedere cosa ne verrà fuori.

Alcune domande più personali: come hai deciso di diventare una scrittrice full time?

Volevo essere una scrittrice già da molto piccola, prima che mi piacesse leggere. Così ho iniziato a creare mondi, intrecci, che non facevo leggere a nessuno. Durante l’adolescenza sentivo di avere un guscio molto piccolo, così ho iniziato a leggere cose che ho amato, anche se c’era qualcosa che non mi soddisfaceva del tutto. A livello pratico ho iniziato a scrivere all’età di sette anni perché avevo una maestra a scuola che ci chiedeva di comporre un paragrafo sui libri che leggevamo, la trovavo una cosa molto semplice in confronto alle altre materie scolastiche.

Ci sono molte blogger, fan e lettrici che amano il tuo libro, la maggior parte sono molto giovani, tantissime vorrebbero diventare scrittrici. Che consigli puoi dar loro? Qual è la tua esperienza?

Credo che diventare scrittrici sia come diventare dottori o avvocati, ci sono anche passaggi noiosi. Per uno scrittore la cosa più difficile, secondo me, è finire un libro. Sviluppare e terminare un libro è molto difficile a differenza di iniziare un libro, che è molto semplice: hai una grande idea, sei ispirata, ami quello che scrivi e pensi che stai scrivendo la cosa migliore del mondo. Poi arrivi a pagina 50, 60 , 70  e pensi che ciò che hai scritto sia orribile, non finirai  mai il libro. Poi, però, succede qualcosa nel tuo cervello: hai una nuova idea che è una gran buona idea, e ritorna la fiducia nella scrittura, pensi che riuscirai a finire. Credo sia sempre importante finire sapendo che puoi avere un altro milione di buone idee. E vorrei aggiungere una cosa: non c’è niente di più sexy che avere una nuova idea. Per quanto riguarda la mia esperienza avevo iniziato a studiare materie economiche e lavorare nel mondo della finanza, un altro mondo, ma non ho mai smesso di esercitare la mia fantasia. Penso che si possa insegnare come scrivere ma l’esercizio della fantasia è un esercizio da compiere ogni giorno. Per quanto riguarda i giovani scrittori credo che la cosa più importante sia far capire loro cos’è lavorare e cosa non è lavorare. Quando si lavora bisogna insistere quotidianamente ed essere determinati. Questo per me è il decimo libro ed ora è facile vedere cosa c’è sbagliato, saper trovare gli errori, ma poi devo sempre confrontarmi con qualcuno, il mio editor per esempio.

Tra poco i lettori italiani leggeranno il secondo libro di “Violet”, vuoi dirci qualcosa su ciò che succederà?

Non dirò molto sul secondo libro, parlerò in codice, ma per chi ha letto “Violet” sarà facile capire di cosa parlo. Nel primo libro c’è un grande colpo di scena ATTENZIONE SPOILER e alla fine di esso Seraphina e Zen scappano da un luogo molto importante. Il secondo libro inizia con il racconto di ciò che avviene sei mesi dopo questa fuga, ovvero il loro arrivo in un posto speciale. Presto però scopriranno che il posto speciale dove sono capitati non è così sicuro e perfetto come sembra. Nuovi pericoli li aspettano. E Diotech, che sta cercando Seraphina, ha uno sviluppo inaspettato farà accadere qualcosa che forse gli consentirà di incastrare Seraphina per portarla indietro.