Pensieri sparsi: “Il filo che unisce”

Com’è difficile mettere via ogni resistenza, 

lasciarsi andare,

farsi cullare, senza timore,

dall’incertezza dell’amore?

Ma, alle volte, basta quel poco, che invece è tutto.

È sufficiente il contatto,

il desiderio di unire i punti. 

E io ci credo ancora a quel filo che unisce e non divide. 

Opera di Ron Hicks

 

Pensieri sparsi: Nulla come un amore vero

Nulla è più forte di due anime unite dalla voglia di amarsi, senza scuse e assurde pretese. 

Nulla riesce, meglio di loro, a far sorridere il cielo.

Nulla garantisce, nonostante gli alti e bassi della vita, un approdo sicuro come un abbraccio così voluto e sentito.

Nulla è tremendamente sincero come un amore vero. 

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Opera di Clare Elsaesser

 

 

Pensieri sparsi: “Amori al gusto di caffè”

Molti amori nascono davanti a un caffè. Tanti al suono di quel semplice invito a condividere una tazza fumante, mentre il mondo attorno prosegue pensando ai fatti suoi.

Gli amori scintillano nelle gocce scure, ritmando i tempi di una timida conversazione. E acquistano coraggio, forza e spontaneità. 

Gli amori necessitano di bere, di tremare e poi scaldarsi, davanti a un caffè. E di essere sempre con le guance arrossate, mentre la porcellana tintinna e gli occhi luccicano. 

Opera di Brent Heighton

Pensieri sparsi: “La felicità ha bisogno di luce”

Anche la felicità può far paura. Quell’attimo prima del suo arrivo ci allarma, alle volte. Ci mette in guardia. Perché, si sa, la felicità non è per sempre, come non lo è niente. 

E così ci diciamo: “Vale la pena acciuffarla se poi dura poco e vola via?”

Il timore ci porta a rispondere di no. Ma i no spesso sono nemici della felicità. Implicano limiti, paletti, mezze misure e una serie di insicurezze che fanno vacillare buoni propositi e sogni.

La prossima volta sarà un sì. Nulla lo vieta. E se la paura torna a bussare, meglio non aprire la porta e lasciare entrare aria, sole e vita dalla finestra. Sorridendo. Perché, si sa, la felicità non è per sempre, ma per esserci, almeno per un po’, ha bisogno della nostra luce. 

Opera di Renata Magda

Pensieri sparsi: “L’Amore bussò, ma…”

L’Amore bussò alla sua porta, ma la colse del tutto impreparata. 

Fili di dubbi fitti come nebbia la circondavano. 

L’Amore non tornò per un po’, ma ella non ne sentì la mancanza.

Ci pensava di rado, seppur la nebbia fosse ormai lontana.

L’Amore decise di starsene in un angolo, senza attirare l’attenzione e, dall’altra parte della strada, la giovane fece altrettanto.

L’Amore scelse comunque di tornare, un giorno, forse due o più volte, ancora non lo sapeva con certezza.

Semplicemente conosceva il suo destino: bussare con più entusiasmo alla porta che tempo prima non era pronta ad aprirsi. E non arrendersi. 

Opera visiva di Kingasart

 

Pensieri sparsi: “Basta poco”

Basta poco, in fondo.

Basta la musica, che indaffarata prosegue con la sua vita.

Basta il cielo, che si colora e sembra lo faccia in nostro onore. 

Basta la tua mano su di me, a voler dire “sono qui per te”.

Basta la mia mano sulla tua, che è molto più che contraccambiare un gesto. 

Basta la presenza. Basta l’amore. Basta una coppia come la nostra che se ne frega della notte.

Sì, per stare bene basta così ‘poco’, alle volte. 

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Immagine tratta da una vignetta di Il Vignettaro

 

 

Pensieri sparsi: “Due anime. Alle volte fragili”

Distanti, eppure vicini.

Senza toccarsi, senza sfiorarsi. 

Difficile parlarsi senza ferirsi.

Complicato discutere ed essere sempre d’accordo.

Tuttavia, non impossibile capirsi. Ritrovarsi in gesti e parole, spesso nuovi.

Guardarsi, poi distogliere gli sguardi, perché è bene non esporsi, nel nome di qualcosa che già c’è.

E non andare oltre perché è giusto così, ma giusto per chi?

Dirselo senza parlare è naturale. 

Un tacito patto silenzioso e timido.

Nessuna stretta di mano, nessun bacio.

Solo desideri non detti per salvaguardare il cielo sereno che sovrasta due anime.

Alle volte fragili. Alle quali dedicare un nuovo giorno, distanti ma vicini. 

Sopra la città, Marc Chagall