Un mio breve racconto: Fiocchi di lacrime
La neve cadeva e Matilde si asciugava le lacrime che, come i fiocchi, scendevano giù. Quell’anno non aveva avuto nulla di buono. Il lavoro era svanito e allo stesso modo era venuta meno la sua storia d’amore. A pensarci bene, Matilde ora non poteva più definirla tale.
Simone l’aveva tradita, presa in giro, sino a quando lei, ormai troppo stanca e delusa, aveva deciso di farla finita.
Non aveva alcun senso continuare così, tra bugie, risentimento e rancore.
Si stavano rovinando a vicenda e lei non intendeva trascorrere neppure un altro giorno in quella totale rovina. Eppure adesso gli mancava la loro storia e il loro stare insieme.
Forse erano le feste di fine anno a farla sentire malinconia e nostalgica. Era colpa dell’albero luccicante, dei doni ai suoi piedi, del freddo, degli auguri, dei brindisi. E anche della neve che, ignara e senza pensieri per la testa, fioccava nel suo più lucente candore, facendo apparire ogni singola cosa buona e magica.
Sarebbe stato bello uscire fuori, fare un pupazzo, giocare a lanciarsi palle di neve, ridere e divertirsi. Ma che gusto c’era a farlo da sola? Decise, con una timida promessa, che le feste future sarebbero state diverse. E al diavolo le delusioni. Si rivide bambina, nel suo vestito rosso, a scartare regali e a sperare di incontrare un giorno Babbo Natale. Si rivide allegra, spensierata, con l’umore giusto. Che bei tempi! Allora scendevano giù solo i fiocchi, le lacrime non esistevano. Avrebbero fatto bene a scomparire pure nel presente, sin da subito, per tentare di mantenere la promessa con la faccia asciutta e pulita.