A tu per tu con l’autrice Maria Stella Falco

Lecce. Maria Stella Falco, classe ’89, di Ruffano, ha appena pubblicato la sua opera prima “Due tempi, due donne, due stralci di storie” (Youcanprint). Il percorso di studi dell’autrice emergente, senza dubbio, è stato molto legato al capoluogo barocco.

Infatti, dopo il diploma presso il Liceo delle Scienze sociali, nel 2008, ha conseguito la laurea triennale (2011) e magistrale (2013) in Lettere Moderne presso l’Unisalento. Durante gli studi universitari Maria Stella ha avuto modo di soddisfare il suo interesse per le materie psico-pedagogiche e didattiche, sostenendo alcuni specifici esami a scelta. Entrambe le sue tesi di laurea, nell’ambito disciplinare della Letteratura italiana contemporanea (cattedra del Prof. A. L. Giannone, del quale l’autrice dice “ha sempre creduto in me, incoraggiandomi“), sono l’esito della sua attività di ricerca sulle tematiche sociali della disabilità e della marginalità nel contesto della letteratura e del cinema contemporaneo. Inoltre, ha avuto la possibilità di partecipare ad altri percorsi formativi, in ambito universitario e non, inerenti tali interessi. Ora studia per conseguire la Laurea Triennale in Servizio Sociale.

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Pensieri sparsi: “Ricomincio da chi sono”

Aprire la finestra allo scopo di lasciar volare via fogli ed emozioni, sino a quando la stanza diventa vuota e l’aria fuori ben satura.

Respirare a pieni polmoni fiabe, sogni, ricordi, ma anche vita vera, vissuta o ancora da vivere.

Tendere la mano verso le novità, abbracciare lati nuovi di me che affiorano ora gentili, ora ribelli, come se volessero accarezzare le mie giornate, eppure farsi sentire forti.

Non usare punti definitivi ai pensieri scritti o soltanto pensati, anzi permettere a una frase di divenire conferma, domanda o negazione, senza limiti prestabiliti. 

Cogliere spunti come fossero fiori a primavera, conchiglie lungo la riva, inseguire dettagli con lo sguardo, immaginando il punto in cui cielo e terra sono un’unica meravigliosa anima. 

Spingere altrove le sensazioni da evitare, magari nel frattempo cantare quella canzone che pare scritta proprio per me.

E ricominciare da chi sono e non da chi ero. 

Pensieri sparsi, “Quel che vali”

Quel che vali lo sai solo tu. 

Lo specchio non sempre dice la verità. A volte è tremendamente bugiardo e non dà la giusta qualità all’immagine che restituisce.

Finge, inventa parole e promesse, celebra se stesso. Un po’ come un uomo. Per questo è meglio non fidarsi, né di uno, né dell’altro. 

Quel che vali lo decidi solo tu.

Senza accenti, apostrofi o punteggiatura, scrivi il tuo presente, il valore di oggi, che sarà la base, comoda e forte, di quello di domani. 

Attendi con beata voglia il futuro, inebriati del suo profumo, come fai col caffè la mattina mentre il liquido color terra sale su dalla moka. 

Quel che vali lo custodisci solo tu.

E se il mondo non lo vede adesso, non disperare. Lo potrà vedere nei tuoi occhi, col tempo, in ciò che fai, nell’amore che conservi e in quello che getti via, per il mare e il cielo. Lo osserverà nei sogni che insegui e nei sogni che inseguono te. 

Nelle mani che hai deciso di stringere e nelle mani che non hanno voluto attendere quel caffè, perdendosi la colazione e il risveglio più belli di sempre. 

 

Latte doposole Dr. Hauschka, erba cristallina e piante officinali per il tuo benessere

Il Latte doposole Dr. Hauschka ha una piacevole consistenza cremosa e una composizione pregiata, arricchita da estratti di erba cristallina e piante officinali selezionate.

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Carota, rosa canina e un estratto di semi di cotogna aiutano la pelle a preservare la propria idratazione, lasciandola morbida ed elastica.

Calendula e antillide calmano la pelle stressata dal sole, mentre l’olio di mandorla, il burro di karité e la cera di rosa svolgono un’azione intensamente trattante e reidratante.

Un prodotto garantito, come sempre, dalla qualità della cosmesi Dr. Hauschka

  • autenticamente naturale e/o bio, certificata secondo gli standard NATRUE
  • priva di profumazioni, coloranti e conservanti sintetici
  • priva di oli minerali, parabeni, siliconi e PEG
  • testata dermatologicamente
  • nessun prodotto è stato testato su animali
  • materie prime ottenute, sempre laddove possibile, da coltivazione bio-dinamica, da agricoltura biologica e in condizioni eque.

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Pensieri sparsi: “Mi guardavi. Lo facevi bene”

Mi guardavi. Lo facevi bene. In riva al mare, mentre le stelle e la torre stavano ad ammirare, silenziose, senza parole perché certe cose non si possono commentare.

Mi guardavi. Lo facevi bene. Davanti alla distesa infinita d’acqua che pareva impazzita sotto il sole e il vento. Eppure non si dava per vinta.

Mi guardavi. Lo facevi bene. Lungo la strada verso casa, tra buio e luce, tra perplessità e buoni propositi. 

Mi guardavi. Lo facevi bene. Me lo ripetevo e sorridevo, vivendo quella felicità in attesa dell’inevitabile tempesta. 

Pensieri sparsi, “Aspettative”

Aspettative disgraziate che prendono e mentono all’occorrenza. Giocano a fare le forti, e poi…

Aspettative nuove, ma che son sempre le stesse, a ogni storia, a ogni boccata d’ossigeno, a ogni bacio.

Aspettative agguerrite che colpiscono dritto al cuore, mettono a nudo le pretese e i desideri, andando oltre l’immaginazione.

Aspettative che pugnalano alle spalle, incedono senza timore e si nascono per meglio colpire.

Aspettative che nuotano nel mare del rancore, per comprendere, troppo tardi, che è tutto inutile, è tutto un bluff.

Aspettative che scrutano l’orizzonte dei sogni, lanciandosi sempre un po’ più in là, quel tanto che basta a far credere che non fosse solo un sogno.

Aspettative che ti dicono di non aspettarti proprio nulla, che così si vive meglio, forse a metà, ma meglio.

Aspettative che no aspettano più, hanno deciso loro per te, prima con passi incerti, consigli sussurrati, poi con piedi che si muovono con disinvoltura e voce ferma.

Aspettative che vogliono cambiare nome, strada e battito, per rinascere vere, più sincere, con la speranza di portare a casa ciò che inconsapevolmente promettono.

A tu per tu con Raffaele Rapanà, cake designer

Conosciamo Raffaele Rapanà, classe ’86, italo-tedesco (madre tedesca e padre italiano), il quale del cake design, sua grandissima passione, ha fatto un lavoro ricco di spunti e soddisfazioni.

Leggete QUI l’intervista per TgNordSalento e guardate le foto delle sue splendide creazioni!

Pensieri sparsi: “Quanti baci…”

Quanti baci si dichiarano ultimi e invece non lo sono? Non riescono proprio a dirsi addio.

Quanti baci si danno la caccia senza venirne mai a capo? Giocano a nascondino nei boschi dei sentimenti e finiscono col perdersi davvero.

Quanti baci si dicono “torneremo” eppure sanno bene che ritorni non ce ne saranno. Si guarderanno da lontano per realizzare che le bocche resteranno distanti, come le mani, in un arrivederci stantio e bugiardo.