Le mani. Dai retta alle mani che corrono, alle volte indugiano, più o meno sicure, stringono, per poi svanire in gesti lenti e densi di stupore.
I baci. Dai retta ai baci che placano la siccità emotiva e scavano tra paure e piccole felicità, ricordandoti che l’incontro tra labbra genera illusioni e bagliori.
Gli occhi. Dai retta agli occhi che come spade ti trafiggono e incuranti continuano a guardarti, perché è tutto scritto là, basta solo leggere con attenzione.
Le braccia. Dai retta alle braccia che senza preavviso ti cingono i fianchi quasi a voler dire al mondo intero che ci sei, per davvero.
I sorrisi. Dai retta ai sorrisi che illuminano le mattine, e anche le sere, quando il buio avanza inesorabile, e invano si burla di loro.
Il cuore. Dai retta al cuore che avverte per primo il sapore dell’estate, l’odore dell’emozione, l’eventuale ammacco della sconfitta, e che è lì, nonostante tutto, a dire ‘provaci’.