I prodotti del Centro Kasher a festeggiare il compleanno di Eataly Roma

Si è tenuto lo scorso 19 giugno il primo evento di degustazione delle carni kasher di Centro Kasher presso Eataly Roma Ostiense.

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Un evento che ha visto protagonista in primis il proprietario, Claudio Spizzichino, che ha illustrato il significato della Kasherut, la differenza dalle altre carni e alcune pietanze tipiche della cucina giudaico romanesca. Nel Buffet di degustazione è stato possibile assaggiare affettati come il salame di manzo e la “carne secca”, ovvero pezzi di manzo salati, pepati ed essiccati.

Tra le pietanze tipiche, invece, su una cornice di pane fresco, si è degustato il famoso “stracotto”, ovvero muscolo di manzo soffritto nella cipolla e lasciato cuocere due ore circa nella passata di pomodoro, e la cicoria aglio, olio e peperoncino ripassata in padella con delle ottime salsicce tagliate a rondelle.

Tantissime le persone che hanno dimostrato un notevole interesse verso le pietanze e i prodotti kosher, già conosciuti al pubblico per la loro alta qualità. Sicuramente l’appuntamento in questione ha rappresentato qualcosa di molto particolare all’interno dei festeggiamenti del 4° compleanno di Eataly e che, proprio per il grande successo, sarà sicuramente replicato.

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Centro Kasher, un po’ di storia…

Nasce nel 1987 nella vecchia sede di Via del Forte Bravetta, superando brillantemente l’esame di Kasherut e, in particolare, per il Niqqur sostenuto alla presenza dell’Emerito Rabbino Capo Elio Toaff. Da sempre il Centro si è distinto per la qualità dei prodotti, in particolare, sul manzo chianino (certificato D.O.P.), selezionato dallo storico fornitore, e amico, Vittorio Mastropietro.

Nel 2013 è avvenuto il trasferimento nella nuova sede (Via Fonteiana 24a-26), con una veste rinnovata al fine di sposare al meglio le esigenze della clientela, con l’aggiunta di innumerevoli prodotti e servizi a prezzi calmierati, senza perdere di vista l’eccelsa qualità che ci ha sempre contraddistinti. L’anno seguente, all’interno aperto del suo sito www.centrokasher.com, il Centro ha inaugurato una piattaforma sull’ebraismo tra festività, kasherut e tante specialità culinarie chiamata “Stay Kosher Blog”.  Il 6 marzo 2015 i suoi prodotti sono approdati presso Eataly Roma Ostiense con uno spazio dedicato.

Kasherut …cos’è?

La Kasherut equivale alla normativa ebraica sul cibo. Kasher significa opportuno e indica quei cibi che si possono consumare in quanto conformi alle regole; ciò che invece non è “kasher”, viene definito “taref”. La Kasherut è centrata, soprattutto, sulla questione dell’alimentazione della carne.

 

 

Per saperne di più:  www.centrokasher.com

San Valentino, idee originali per ordini on-line

SAN VALENTINO: 4 SITI PER IDEE LAST MINUTE

Guida per sopravvivere a San Valentino restando a casa e ordinando on-line

Ogni anno il 14 febbraio vi manda in crisi. Tra lavoro e famiglia sarete impegnati tutta la settimana, le idee scarseggiano ma volete comunque organizzare qualcosa di speciale per il vostro partner? Niente panico, questa guida vi spiega come organizzare, grazie a quattro servizi online, una romantica serata restando comodamente a casa…che diciamolo, è anche meno scontato della classica cena in ristoranti affollati con menù ripetitivi e poca privacy!

REGALA UN MOMENTO BEAUTY

Sorprenderete la vostra metà regalando un trattamento di bellezza, un massaggio o una nuova acconciatura. Con pochi passaggi, sul sito di Vaniday, si trovano soluzioni per tutti e un sms avviserà il partner dell’avvenuta prenotazione. Chi non vorrebbe iniziare la giornata scoprendo di avere un appuntamento in uno dei migliori saloni della propria città?

FAI SPLENDERE LA CASA

Se decidete di trascorrere la serata a casa, sarà bene porsi il problema delle pulizie altrimenti, invece di una piacevole cena, potreste trovarvi a dover giustificare ogni calzino fuori posto. Il sito di Helpling permette di trovare una colf affidabile e assicurata, di pagarla direttamente online e di non essere vincolati da un abbonamento. Mentre il vostro Helpling fa risplendere l’appartamento, voi avrete tutto il tempo di scrivere un biglietto d’auguri o scegliere il giusto outfit.

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FIORI…UN MUST HAVE!

No, non sono passati di moda e sono apprezzatissimi sia dagli uomini che dalle donne. Che sia un mazzo di rose rosse (un classico sempre in voga!) o che ci si orienti su composizioni più elaborate, i fiori farebbero sciogliere anche il più esigente dei partner. Il sito Interflora, specializzato in consegne floreali, è l’ideale per sorprendere l’amato o l’amata direttamente in ufficio, magari preannunciando l’invito a cena.

IL RISTORANTE A CASA TUA

Ok, ora arriva la parte più difficile. La casa è tirata a lucido, i fiori sono stati consegnati e il vostro partner si sta godendo un massaggio in attesa di tornare a casa. Mancano poche ore al momento in cui finalmente vi vedrete: la cena. Inutile mettersi alla ricerca di ricette afrodisiache o sperimentarsi cuochi, a San Valentino non potete sbagliare menù! Il sito foodora porta a casa vostra i piatti gourmet dei migliori ristoranti: in soli trenta minuti un fattorino vi recapiterà tutto ciò che la vostra metà adora mangiare e voi potrete concentrarvi sul dopo cena.

 

 

Ecco qui i dettagli dell’offerta! 

Mielbio Eucalipto di Rigoni di Asiago: un goloso toccasana

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Mielbio cremoso nasce dalla creatività dei F.lli Rigoni al fine di offrire un miele nuovo, che non cola e si spalma facilmente; si scioglie in bocca e regala sapori unici.

Deriva da una lavorazione naturale della durata di oltre una settimana che riduce i cristalli di miele a dimensioni davvero piccolissime.

Non avevo mai provato un miele cremoso, né tanto meno un miele all’Eucalipto…e ne sono rimasta piacevolmente colpita! Ha gusto e aroma dolci e molto versatili, a differenza di quanto si possa immaginare e pensare. L’intensità tipica della pianta in questione è ‘addolcita’ da un retrogusto ‘caramelloso’!

E’ l’ideale per arricchire croissant, torte, brioche e ciambelle; è ottimo anche per addolcire il caffè e/o da aggiungere nel latte. Inoltre, nel sito si consiglia di abbinarlo a formaggi stagionati.

Negli ultimi tempi, complice il freddo, l’ho gustato con piacere di sera, nel latte caldo…è un toccasana pure per prevenire e stemperare raffreddori, mal di gola e malanni di stagione, come insegnano i rimedi della nonna.

Mielbio cremoso all’Eucalipto è un prodotto da avere assolutamente in credenza! 

 

I Murgini, la sanificazione delle materie prime

Le materie prime e cioè i cereali ed i legumi, dopo la raccolta è necessario che vengano puliti e selezionati allo scopo di allontanare tutti i corpi estranei presenti, come le paglie, il terreno e le pietre, ed avviare i successivi processi di trasformazione e di lavorazione.

Tuttavia, queste materie prime, proprio per la ragione che vengono dalla terra e che sono a contatto con la terra, presentano il rischio biologico di essere contaminati da muffe, funghi e spore che  proliferano nel terreno, in presenza di condizioni pedoclimatiche loro favorevoli.

Senza parlare degli insetti che, durante la fioritura delle piante, depositano le uova sui fiori: così, quando il fiore diventa frutto o baccello, l’uovo resta inglobato nel frutto e si schiude quando giunge a maturazione.

Per queste ragioni, le materie prime vanno sanificate prime di essere conservate perché il rischio è di perdere l’intero raccolto se questo viene attaccato dagli insetti oppure dalle muffe o da alcuni tipi di funghi.

Nei centri di stoccaggio la sanificazione viene fatta attraverso la fumigazione con le fosfine che sono gas altamente tossici e letali al cui contatto gli insetti e le uova presenti non hanno via di scampo e vengono debellati.

Poiché sono gas mortali anche per l’uomo, il loro uso dovrebbe essere consentito solo in ambienti controllati e chiusi in modo ermetico onde evitare pericolose fuoriuscite.

Nella pratica  quotidiana, invece, la fumigazione viene fatta inserendo le capsule di gas all’interno dei cumuli di cereali o legumi i quali vengono ricoperti con teli in plastica che dovrebbero contenere la dispersione dei gas medesimi nell’ambiente.

E dunque con un rischio altissimo di inquinamento dell’ambiente e di avvelenamento per gli operatori.

Non è finita.

Le fosfine, è scientificamente provato, lasciano residui sui semi e, poiché sono sostanze cancerogene, aumentano il rischio di generare tumori nell’uomo.

Per queste ragioni, quando ci è giunta notizia di una nuova tecnologia messa a punto dall’azienda Emitech con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agroalimentari insieme con l’Università di Firenze e con il Centro Ricerche Bonomo, realizzata proprio con l’intento di soppiantare le pericolose fumigazioni con un trattamento più sicuro per la salute dell’uomo e del pianeta, ce ne siamo subito dotati.

E già da qualche anno abbiamo iniziato a sanificare i nostri raccolti con questa tecnologia pulita che utilizza il calore al posto della chimica e garantisce la sicurezza e salubrità dei nostri alimenti.

E gli alimenti biologici come vengono sanificati?

Gli alimenti biologici non potrebbero essere sanificati con le fosfine perché qualora lo fossero non potrebbero definirsi più biologici; tuttavia, poiché vi è molta ignoranza sull’argomento e questo aspetto risulta poco conosciuto dagli stessi organismi di controllo che certificano gli alimenti biologici, possiamo affermare senza timore di essere smentiti che, nella pratica, la gran parte dei prodotti che hanno la certificazione biologica, in realtà, così come avviene per i prodotti convenzionali, subiscono la fumigazione con le fosfine.

Con evidente danno per il consumatore che acquista gli alimenti biologici per assicurarsi una buona salute!

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I Murgini, alla scoperta della buona farina

Con il termine farina si suole indicare quella ottenuta dalla molitura del grano tenero.
Le semole, invece, sono quelle ricavate dal grano duro ed utilizzate per fare la pasta.

Le farine e le semole integrali contengono tutte le parti del chicco di grano a differenza delle altre che invece, essendo più raffinate, contengono solamente la parte interna ( endosperma ) che è la parte meno nobile.

Infatti, un chicco di grano è composto dall’ endosperma, dal germe, e dalle crusche.

L’endosperma: racchiude amido e glutine che costituiscono la forza della farina. Farine di forza sono quelle che, essendo ricche di glutine, danno impasti molto elastici.

Il germe:  è l’embrione del seme, autentico scrigno di bontà e di pregevolezza. La sua consistenza oleosa è dovuta al fatto che contiene lipidi i quali sono acidi grassi essenziali;  per questa ragione le farine integrali non possono essere conservate a lungo in quanto tendono ad irrancidirsi. Il germe del chicco contiene anche tante vitamine, proteine e sali minerali di alto valore biologico.

Le crusche sono le fibre esterne a protezione del chicco, particolarmente ricche di antiossidanti.

Se manteniamo insieme tutte le parti del chicco – come nelle farine integrali – queste interagiscono tra di esse e danno vita ad una sinergia che, nel momento in cui mangiamo un alimento integrale, sprigiona nell’organismo umano un effetto benefico e protettivo contro molte malattie. Per questa ragione gli alimenti fatti con farine integrali sono   completi dal punto di vista nutrizionale.
La farina bianca, invece, oltre ad aver perso l’apporto dei nutrienti contenuti nel germe e nella crusca,  ha perso anche gli effetti benefici dovuti alla sinergia ed all’interazione tra tutte le parti del chicco.
Pertanto, gli alimenti fatti con farine molto raffinate – le doppio zero per intenderci – sono un cibo povero. L’effetto che hanno sul nostro organismo è di liberare velocemente gli zuccheri: perciò questi alimenti hanno un indice glicemico molto alto e contribuiscono all’aumento del rischio cardiovascolare ed alla insorgenza di tutte le malattie connesse con gli alti livelli di zucchero nel sangue.

Ma noi quali farine consumiamo? E come vengono fatte?
In principio c’erano i molini a pietra i quali, per quanto stiano tornando in auge, sono ancora pochissimi.
Il molino a pietra è fatto da due macine circolari in pietra che, ruotando una sull’altra, moliscono i chicchi che passano tra di esse.
I molini con le macine in pietra possono dare esclusivamente farina integrale. Queste farine molite a pietra non possono conservarsi a lungo perché, essendo ricche di sostanze vitali, nel  corso del tempo tendono ad irrancidirsi.
Le macine in pietra girano molto lentamente e questo rappresenta un ulteriore vantaggio per la salute in quanto le farine non vengono surriscaldate e conservano intatte le loro proprietà nutrizionali.
Oggi, le farine e le semole che consumiamo usualmente vengono prodotte nei moderni molini industriali che utilizzano i cilindri. Questi molini hanno raggiunto livelli tali di raffinazione che riescono ad ottenere altissime rese produttive.
Infatti, la tecnologia molitoria si è specializzata nello sviluppo di soluzioni sempre più avanzate per raffinare, micronizzare e separare le parti del chicco, allo scopo di conservare le farine per lungo tempo, in modo che possano essere prodotte anche molto tempo prima di essere consumate, e dunque a vantaggio degli scambi commerciali.
Insomma, è stata sviluppata una tecnologia che fa male alla salute.
E’ intuibile che le farine integrali che ci vengono propinate dai mulini industriali a cilindri sono “false” in quanto sono miscele di farina bianca e crusca e non hanno nulla in comune con le autentiche farine integrali macinate a pietra.

E allora, che fare?
Dovremmo smettere di mangiare?
Oppure, peggio ancora, dovremmo ignorare tutto questo perché tanto, prima o poi, tutto finisce?
Sicuramente no.
Dobbiamo scegliere di mangiare bene perché questo ci serve per vivere in salute e prevenire l’insorgere delle malattie.
E mangiare alimenti integrali autentici fa sicuramente bene alla salute.

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I Murgini, mangiare sano con i grani antichi

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso dei grani antichi e della loro riscoperta dal punto di vista salutistico e nutrizionale. Ma cosa sono esattamente questi grani antichi?

I grani antichi sono i grani che venivano coltivati in passato fino agli anni ’70, momento in cui sono comparsi sulla scena i grani moderni.

Questi ultimi sono il risultato di una selezione genetica e cioè di una vera e propria mutazione genetica dei semi antichi fatta in laboratorio attraverso i raggi gamma che sono radiazioni ionizzanti, con l’obiettivo di ottenere varietà nuove di grani, più produttive e con un maggiore contenuto di proteine e, dunque, di glutine.

Infatti, il glutine è un requisito molto importante e dunque richiesto dall’industria di trasformazione perchè quanto più il grano ne è provvisto, tanto maggiore è la “ forza della farina” e cioè l’elasticità e la estensibilità dell’impasto della farina con l’acqua.

I grani moderni hanno un fusto molto basso, quelli antichi hanno un fusto che supera i 2 metri di altezza.

Ma la differenza sostanziale è che i grani moderni  richiedono l’uso massiccio di concimi chimici azotati e di erbicidi per poter assicurare le produzioni elevate, mentre i grani antichi sono più rustici e cioè sono in grado di crescere senza l’uso della chimica, assicurando produzioni più ridotte ma di qualità elevata sotto l’aspetto organolettico e salutistico.

Nel corso del tempo, la ricerca e la selezione di varietà più produttive si è fatta sempre più esasperante, con il risultato che i grani attualmente coltivati assicurano farine molto ricche di proteine ed amido ma molto povere – se non addirittura scadenti – dal punto di vista nutrizionale.

Non solo: queste farine troppo ricche di glutine hanno anche l’effetto di scatenare le moderne intolleranze alimentari, risultando addirittura nocive per la salute.

Tuttavia, oggi si pone un problema che non è solo quello di dover fronteggiare una incalzante emergenza di tipo alimentare che investe l’intera comunità. C’è anche il problema connesso con la produzione del cibo e cioè con la visione che abbiamo del mondo futuro.

Vale a dire che non possiamo continuare ad avvelenare l’agricoltura, correndo anche il rischio di disperdere il nostro patrimonio genetico vegetale, in nome di un modello di sviluppo dannoso per l’uomo e per l’ambiente, che giova esclusivamente agli interessi dell’industria di trasformazione e dell’industria chimica.

Per fortuna, alcuni grani antichi, esempio di un’agricoltura virtuosa e naturale, sopravvivono grazie ai pochi agricoltori che ne sono i custodi in campo.

Le nostre varietà di semi antichi sono il grano duro Cappelli, il grano duro Saragolla rossa del Molise, il grano tenero Germanella.

Nell’ autunno scorso – grazie al generoso interessamento dell’ente parco rurale dell’alta murgia – abbiamo ottenuto dalla banca del seme presso l’università di Bari una manciata di semi di grano duro antico  varietà “Ricco”, la cui coltivazione è ormai da lungo tempo cessata. Lo abbiamo seminato per avviarne la moltiplicazione, consapevoli che prima di riuscire a raggiungere una produzione che ci consenta di darne una diffusione commerciale e dunque di farlo conoscere ad un pubblico di estimatori, dovranno passare degli anni di paziente attesa. Mi auguro che non abbiate fretta!


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