Tra le mie ultimissime letture c’è il libro di Nandu Popu, nome d’arte di Fernando Blasi, una delle voci nonché autore dei testi dei Sud Sound System, gruppo salentino tra i pionieri del raggamuffin italiano.
Il suo titolo è Salento fuoco e fumo (edito da Laterza nel 2012). Che dire? L’ho apprezzato davvero molto!
Lettura piacevole, anche perché parla di luoghi a me vicinissimi, in particolare dal punto di vista geografico-territoriale, con una bella scrittura, scorrevole, chiara, diretta e senza troppi giri di parole!
La storia parla di Salento, mare, amicizia, passione per la mountain bike, natura, amore per la propria terra, e mette in evidenza ciò che non va, o meglio, tutto quello che rischia di rovinare ogni giorno di più il territorio, in primis l’inquinamento.
Questo libro dà l’opportunità di riflettere su vari aspetti che potrebbero cambiare in meglio, magari con una bella dose di impegno e consapevolezza da parte di ciascuno di noi.
Dunque, l’indiscussa protagonista dell’opera di Nandu Popu è la terra salentina, rappresentata in tutta la sua genuinità e bellezza, da cui fanno splendidamente capolino gli ulivi “alberi che annodano i propri rami per ingannare le simmetrie, e che anche quando il vento è assente e sono immobili appaiono fluidi e impetuosi come dervisci roteanti” e che “posano come divi esibizionisti che ostentano le proprie forme sicuri di essere unici“.