Le rose ci salveranno?
L’ennesima bugia, accompagnata dai miei timori sempre più vivi. Esce quatto quatto, rientra quando vuole e ha uno strano odore addosso, anzi un piacevole profumo.
Non vado a caccia di labbra scarlatte appiccicate sul colletto della camicia né di macchie cremose di rossetto attorno alla bocca. Non sondo la casella di posta elettronica e la messaggeria telefonica.
Lo so e basta. So che se la spassa con un’altra, certamente più giovane di me, ma non so dire basta, come se quella ad esser divisa tra due amori e passioni fossi io. La vita è molto più facile per chi tradisce che per chi sa, vede senza vedere, e non è capace di far altro che subire e tacere.
Qualcosa mi lega a lui, dopo tanti anni di matrimonio, più del buon senso alla mia stessa anima. Il cuore non si lascia schiacciare dalla ragione e quest’ultima oramai ha deposto le armi, si è rassegnata all’idea e non ne vuole più sapere di lottare e ribellarsi con tutte le sue forze, se mai lo abbia fatto per davvero nella sua esistenza.
Il cuore galoppa ora. Sente che è rientrato. Un bacio leggero e affettuoso sulla guancia, una rapida carezza, sorrisi che chiedono scuse temporanee e un mazzo vaporoso di rose. Le adoro. Se lo ricorda. Lo abbraccio e ci vedo scioccamente salvi.