Non tutto si compra
Il portafoglio è più leggero, ma il mio animo certamente non lo è. Il divertimento non è più così divertente, né tantomeno spensierato come un tempo.
Dovrei darci un taglio, ma è troppo comodo per me pagare per avere. E’ sempre andata così nella mia vita e ora non potrebbe essere altrimenti. Pagare per un’auto sportiva, pagare per una casa stupenda, un viaggio in posti da favola e sborsare per una serata di amore non amore.
Le banconote le lascio sul comodino e senza dire una parola vado via. Non è la scena di un film, bensì il copione della mia esistenza.
Una vita di eccessi, pochi rimorsi e, ore dopo ore, sempre più rimpianti.
Lunghi pendenti che cascano dalle orecchie sino al collo sinuoso, chiome leonine dai riflessi dorati, scintillii argento su sandali vertiginosi. Delle notti insonni e cariche di superficialità restano soltanto dettagli. La sostanza naviga veloce e scompare all’orizzonte.
Sono ricco, ma povero. Povero dentro intendo. Riconoscerlo, dichiararlo, saperlo, potrebbero essere timidi passi verso una minima ricchezza d’animo. Lo spero. Vorrei dormire nel mio letto, dopo momenti di passione e d’amore, ricordando più sorrisi, rossori e sensazioni.