La forza del cinema
– Ero bella, sai?
– Lo sei ancora nonna.
– Sarà, ma sono cambiata. Anche il cinema è cambiato. Quello di un tempo aveva tutto un altro sapore. Che gioia recitare, mentre fuori dalla campana dorata dei set si scatenava l’inferno!
– Non è stato facile recitare durante la guerra, vero?
– Lo è stato, invece. La vera difficoltà stava nel vivere la quotidianità, senza finzioni. Fame, miseria, umiliazioni, e non solo. La paura era perennemente dietro l’angolo.
– Ma tu non hai vissuto tutto questo, o meglio, lo hai vissuto da privilegiata, credo.
– Certo, sono stata fortunata, non ho patito la fame e la povertà assoluta. Ma ho comunque sentito, visto, sofferto. La guerra non colpisce mai solo un uomo o una donna, bensì l’intera umanità. Indossare corpetti, bustini, abiti meravigliosi, orecchini di perle, foulard, cappelli maestosi, e farmi creare boccoli d’oro per incorniciare il mio bel viso astuto, affascinante e leggermente paffuto (sì, perché la bellezza di quegli anni era più vera e genuina di quella attuale) mi faceva dimenticare, per qualche ora, l’orrore che persisteva fuori. Mi proteggeva, mi diceva ‘ora sei una principessa, fai il tuo dovere, ossia vivi nel lusso. Domani sarai una crocerossina e aiuterai il prossimo. E poi diventerai altro ancora’
– Che forza!
– Sì, la forza del cinema, che riflette ciò di cui uomini e donne necessitano in un determinato momento. Che poi, si sa, sono i soliti valori sempre ben accetti: sogni, speranze, amore e serenità.