Grazie alla poesia di Marco Masini

Questo Festival mi è piaciuto tanto…’unica pecca’? Non aver visto Marco Masini tra i primi tre (o, ancora meglio, al primo posto!).

Io lo adoro, da anni. L’edizione 2015 mi ha attirato tanto anche per questo motivo: ascoltare lui, Raf e Nek, e rivederli sul palco è stato davvero emozionante.

Un Sanremo carico di ricordi, dal momento che io sono cresciuta proprio sulle note dei brani di questi tre splendidi Artisti.

Mi ha fatto male l’esclusione di Raf (ecco, un’altra pecca!): come escludere una poesia cantata? Da brivido…Raf ci sa fare, c’è poca da dire. Canta le emozioni come pochi altri sanno fare…

Nek ha portato sul palco l’energia, la forza della musica, l’entusiasmo, condividendolo con tutti, fan e non. Coinvolgente.

E Masini? Tornando a lui credo che abbia conservato al meglio la sua grande dote: cantare, con semplicità, genuinità, intelligenza, le emozioni, i sentimenti, le vittorie, le delusioni e i sogni dei giovani (e non solo) E poco importa se non siamo più negli anni ’90 (anni magici!). Ciò che conta è sapere che alcune cose non cambiano mai. Come l’umile grandezza di Marco. Appena ho ascoltato ‘Che giorno è‘ sono stata pervasa da una grande emozione; mi sono immedesimata, mi sono chiesta ‘senza sogni cosa e chi siamo?‘. Io che ai sogni tengo tantissimo, nella speranza di realizzarli…

Grazie Maso…chi canta i sogni merita uno (e tanti tanti altri) grazie!

 

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