Stamattina, mentre mi recavo a lavoro, ho ascoltato su Radio Norba il consueto spazio di Antonio Bartolomucci, giornalista sportivo, che, nel commentare il big-match di ieri Barcellona-Inter e le recenti ennesime notizie sul calcio scommesse, ha detto qualcosa che, in particolare, mi ha colpito.
Ha invitato a prendere il calcio con maggiore “strafottenza”, nel senso di non “stare male” per questo sport, di viverlo in maniera spensierata, di non fare polemiche inutili e sterili, e di evitare di concentrarsi solo su alcune attività, come guardare le partite in tv, scommettere, criticare, eccedere nei giudizi.
Sarebbe più bello e importante, ha sottolineato Bartolomucci, andare fuori, prendere un pallone e giocare con i propri figli.
Quello è il calcio.
Ovviamente, non posso essere che d’accordo col pensiero espresso dal giornalista.
In fondo, nella realtà di tutti i giorni, ci sono tante di quelle cose che ci impediscono di essere spensierati … perché complicarsi anche le passioni che dovrebbero permettere di vivere meglio e, almeno in parte, alla leggera?